Power Instinct 3 è anche chiamato Groove on Fight (Atlus, 1997) per le differenze sostanziali con i precedenti titoli: grafica totalmente rinnovata, personaggi tutti ridisegnati e un gameplay a squadre in un unico round. Questo titolo nasce nel ’96 come richiesta della Sega per la sua nuova piattaforma arcade St-V, che poi diverrà la casalinga Saturn.
Il gioco, benché sia passato inosservato e senza lodi anche se di ottimo livello, ha dalla sua l’essere stato il primo videogame a proporre una coppia apaertamente omosessuale quella di Damian Shade e Rudolph Gartheimer. Se Damian è un giovanissimo (17 anni!) ragazzo aristocratico con tanto di rosa all’occhiello e con lo sguardo e il viso di un Tadzio videoludico, Rudolph (43 anni) ha un’immagine assai più inquietante con la sua divisa militare, due sfere di metallo legate a dei lunghi lacci di cuoio e una maschera di pelle nera.
La loro storia nel videogame è di quelle drammatiche in cui Rudolph muore in combattimento e a soccorrerlo arriva il suo fidanzato Damian, che viene ammazzato con una pistolettata da Bristol.
Il gioco ha un’estetica più adulta rispetto agli altri picchiaduro ad incontri; gioca molto con le nudità del cyborg Solus R8000, e la scelta di alcuni personaggi maschili è da sottolineare perché in netta controtendenza rispetto ad un gusto imposto di guerrieri muscolosi e massicci: i personaggi di Chris Wayne e Larry Light (foto sotto) combattono entrambi a torso nudo rivelando però un corpo più esile e giovane, sicuramente più in linea con i gusti di Rudolph.
Io preferisco sempre Zangief di Street Fighter ma tant’è…
GQ
erano sparite le foto e ho pensato di fare un restyling delpost. con compiacenza di massi