Last Blade 2 (SNK, 1998) è stato uno degli ultimi giochi della casa di produzione SNK, e di certo non mancò le aspettative dei gamers di tutto il mondo con la sua grafica e le animazioni curate e fluide. In questo secondo capitolo viene ad aggiungersi, agli eroi che andranno a chiudere le porte dell’Ade, il samurai Kojiroh Sanada.
In realtà il vero Kojiroh è morto, e sotto la sua identità si nasconde sua sorella Kaori Sanada che vuole ristabilire la fede nello Shinsegumi.
Per tutto il gioco si è convinti di aver scelto un samurai dai capelli lunghi e solo alla fine si scopre di aver giocato con la sorella lella (lesbica in romano), in uno slittamento di genere così caro ai giapponesi, che non punta al colpo di scena ma ad uno inspessimento della personalità del personaggio, rivelando così un dramma familiare da dove recuperare e risolvere.
(video non originale ma di simulazione MAME)
Sono anni in cui il manga Ranma 1\2 di Rumiko Takahashi e il relativo anime raggiungono il massimo successo non solo in Giappone ma anche in Occidente.
Ruoli capovolti e generi slittati sono temi conosciuti ai giapponesi per tradizione del teatro kabuki e in quello takarazuka, non per un’effettiva maturità sociale rispetto ai temi glbt. In Giappone infatti solo nel 2000 viene organizzato il primo GayPride contro l’assenza di legge per Unioni Civili o per leggi Anti-discriminazione, e le organizzazioni politiche e culturali glbt non sono strutturate a livello nazionale, bensì solo locale e di intrattenimento.
Di sicuro la presenza omosessuale e transgender nella cultura del paese è forte e presente, ma questo non dà per scontato una reale accettazione sociale.
GQ