GQ continua il suo giro per la capitale nipponica, nel paradiso dei geek, dove il queer è dietro ogni onsen, dentro ogni ciotola di soba, tra gli scaffali dei vari Mandarake e Don Quijote.
In questo negozio di manga, uno dei commessi consiglia alcuni Shonen-Ai (fumetti soap-opera a tematica gay) da lui letti, in un grazioso quanto esotico bikini di conchiglie, il tutto aggraziato da una sexy acconciatura. Da perderci il sonno e qualche diottria.
Queste qui sopra sono caramelle per far diventare gay i bishonen (i bei ragazzi) e far disperare così brutte ragazze dai nasi camusi e suini.
Onore e invidia a cotanto genio che ha inventato il costume da trans per donne. Nella confezione un tubino dal rosa vistoso, una parrucca bionda alla Carrà e un adesivo da attaccare sul viso che simula l’ombra di ricrescita della barba al mattino. Una donna che si traveste da uomo che si traveste da donna. Una versione nipponica di Victor Victoria di Blake Edwards per Majokko Girl.
GQ