L’ultimo gioco Animal Crossing per il Nintendo 3DS, rilasciato la scorsa settimana sembra entrato in una bufera di post, forum e discussioni piuttosto animate, per un adattamento di traduzione che non sembra propriamente “democratico”. Molto spesso, negli anni passati, si è deciso di adattare a personaggi femminili quelli che nelle versioni giapponesi erano transgender MtoF (ovvero da Mascio a Femmina, nella terminologia esatta).
E Animal Crossing sembra aver ripescato un retaggio che speravamo fosse stato dimenticato.
New Leaf è il terzo capitolo di Animal Crossing o Animal Forest (Dōbutsu no Mori (どうぶつの森) è una sorta di The Sims più puccioso dove umani e animali vivono in armonia seguendo le direttive gestionali del giocatore. Uno dei punti forti del gioco è sicuramente l’incontro con i tantissimi personaggi che si incontreranno nell’avventura.
La bufera di cui parlavamo è stata alzata per due personaggi di nome Grace, una giraffa e Roland, un cammello. Entrambi i personaggi hanno atteggiamenti effeminati e Roland usa, nella versione originale giapponese, il pronome femminile “atashi” per riferirsi a se stesso nel gioco.
Sulla pagina ufficiale giapponese del gioco, è possibile vedere nella sezione di presentazione personaggi, delle schede dettagliate in cui è indicato anche il loro sesso. Grace e Roland, seppur di aspetto femminile sono indicati come maschi. Grace in più, si lascia andare a battute degne della più verbosa e sagace Drag Queen del Village.
Tutto questo nella versione occidentale è sparito, facendo diventare Grace e Roland due personaggi femminili, cambiando persino il nome di Roland in Saharah (degno nome da DragQueen, tipo Sahara Jones o Sahara Palm ).
Purtroppo anche nel 2013 la scelta di non “inquietare” i giocatori più giovani con tematiche “adulte” segue la strada delle più famose Birdo, Poison, Vivian, etc.
Una giraffa piccola e carina e un cammello dagli occhioni dolci come spaventose transessuali dedite al proselitismo delle giovani menti. A volte penso che abbiamo più fantasia i censori che i game designer.
Un nostro GQ ad honorem non si è fermato di certo qui.
La scelta di cambiare sesso ai personaggi non è certo una novità per la serie, ed è una triste eredità delle prime versioni del gioco. Molti, soprattutto maschi della categoria “smug” (aka gay) introdotta in New Leaf, hanno atteggiamenti o fattezze o battute che non lasciano dubbi sul loro orientamento. Nel mio villaggio, l’orsa di nome Bruna è chiaramente lesbica, mentre il cavallo Codino (che ogni tanto parla di ragazze, ma forse solo per gettare fumo negli occhi – i suoi sono truccatissimi) flirta con il giocatore in maniera molto divertente.
In più si può acquistare e indossare vestiti e accessori sia tradizionalmente femminili sia maschili, e l’unico commento che ci si sente fare, è che lo stile scelto è estroso e si adatta perfettamente al proprio personaggio. Il mio kimono rosa, per esempio, mi sta benissimo.
Buon Pride anche agli abitanti di Animal Crossing allora.