Emma Frost, gay icon dei fumetti

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Non leggevo gli X-Men da molto tempo. Li avevo lasciati nella provincia di New York in una scuola ricostruita con un nuovo direttore e lo sceneggiatore di Buffy a scrivere le loro battute. Io sono uno di quelli che non si è mai ripreso dal ciclo di Morrison, quei New X-Men che rivoluzionarono tutto, dalle loro divise, alle loro personalità. Sin dal primo numero si capì che Morrison avrebbe dato una piega ai mutanti di Xavier che difficilmente sarebbe stata dimenticata: ti ammazzo milioni di mutanti, ti scoppio la coppia scaloppa, ti faccio camminare i paraplegici, ti caccio una gemella, ti decapito Magneto e ti anticipo Glee di circa dieci anni, con il gruppo di teenagers sfigati che diventa strafichissimo.
E poi Morrison decise di prendere un modesto e inutile personaggio e creare la nuova Emma Frost, la Regina Bianca.

Emma Frost

 

Morrison inventò una Emma che era praticamente una Lil’Kim caucasica (sì, 10 anni fa Lil’Kim era famosa), viziata, eccessiva e dalla lingua affilatissima. Quando Sublime le ruppe il naso, lei, furiosa, lo scaraventò da una finestra perché: “Non hai neppure idea di quanto mi sia costato questo naso!”. La sgualdrina più frigida della storia dei fumetti mi conquistò con le sue valige di Louis Vuitton più importanti di una scuola distrutta, il suo cinismo degno della più sarcastica delle drag-queen, e l’unica che reagì in maniera consona al coming out televisivo di Charles Xavier.
Così:

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Come ogni zozzona capace di affrontare delle sentinelle altre centinaia di metri solo in un bikini strizzatette, anche la Regina Bianca aveva un punto debole: Scott Summers. Se qualcuno poteva dividere la coppia più noiosa della storia dei fumetti dopo Spiderman-MaryJane, quel qualcuno era proprio Emma, in una delle scene più memorabili dell’intera serie, tra perverso feuilleton e metafisico romanzetto Harmony.

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Notare il gancio di fine albo: così, gettato lì come se nulla fosse…

Tutta questa disquisizione per riagganciarci all’ultimo numero di Uncanny X-Men (#14, 2013) uscito questa settimana. La serie racconta di un Ciclope diventato simbolo della rivoluzione mutante, una Fenice Nera che ha sconquassato tutti, un Magneto che ha rubato il vestito bianco di Emma e nuovi giovani mutanti dai poteri davvero troppo ridicoli per comprare anche solo un altro numero. Di quella Emma riscritta da Morrison e annacquata da Whedon non c’è rimasto ben nulla: da Lil’Kim si è passati a una Samantha Jones di Sex and the City in Ashtoning X-Men, fino a questa Patsy Kensit 40 anni fuori tempo che, ormai single, ha perso la sua verve iniziale.

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Versione UberGay di Emma

Ma qualcosa è davvero cambiato nei comics: perché se tempo addietro un X-men sarebbe finito sui quotidiani con il suo coming out, ora la faccenda si risolve in questa maniera:

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Bè,almeno così la risolve Emma

Passano gli anni (tipo 10) ma la stronza bionda dalla pelle di diamante (che solo per questo…) rimane sempre nei cuori di gay e lesbiche, scalzando a volte Jean Gray e sorpassando a sinistra Mystica. Io spero che qualche sceneggiatore della Marvel riprenda la bibbia del suo personaggio scritto da Morrison e riporti Emma agli antichi splendori di cinica stronzaggine che manca davvero tanto nelle pagine dei nipoti dell’atomo.

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I catfight tra Jean ed Emma erano memorabili! Era dai tempi di SueEllen e Alexis che non ci si divertiva così tanto. E voi per quale fazione tenete? Jean o Emma?

Ringraziamo il GQ PaoCol per la segnalazione

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