Non so voi ma io ho un grande desiderio, quello di poter cambiare capelli, vestiti e sesso ogni volta che voglio. Cioè Mystica è il mio role model e non ce n’è per nessuno.
A prescindere dai miei desideri, la percezione del proprio corpo e la modifica di esso è una roba interessante; o più semplicemente: “chi non ha mai desiderato di essere un altro, anche solo per un paio di minuti”?
Lo slittamento di genere tramite la realtà virtuale potrebbe avere un’ottima applicazione educativa (non userò la parola neuroscienze, ma ci siamo capiti), oltre che artistica come questa installazione che si chiama THE MACHINE TO BE ANOTHER
Funziona così: tu ti metti il nuovissimo casco 3D Oculus Rift e vedi il tuo corpo “switchato” nel sesso opposto.
“Attraverso questo esperimento, ci proponiamo di indagare questioni come l’identità di genere, le queer theory, la tecnoscienza femminista, l’intimità e rispetto reciproco” dicono quelli del BeAnotherGroup, e son mica lupini, eh.