ALIAS è stato uno dei miei fumetti preferiti, spin-off del miglior Daredevil, quando i comics si fondevano con le graphic novel e potevi passare da Igort o Sfar ai supereroi, senza troppi traumi (no, non sto dicendo che Brian Michael Bendis sia come Sfar). Comunque Alias diventa A.K.A. Jessica Jones, ovvero l’agenzia investigativa aperta a Hell’s Kitchen da una supereroina che ne ha le palle piene di tutine aderenti e dinamiche schizofreniche di supereghi da pop-art.
Tutta la serie è uno dei ricordi più belli che ho di quegli anni assieme agli X-men di Morrison, quindi son stato contento di sapere che Netflix proprio in questi giorni ne stia girando a New York il telefilm e con uno spirito molto femminista, dato che il set sarà per la maggior parte femminile (sceneggiatrice, regista, protagoniste, etc).
Alè, belle cose che assicurano aderenza con lo spirito del fumetto.
Ma veniamo agli elementi che ci interessano tanto.
Jessica Jones sarà Krysten Ritter, piccola e ricercata icona di sarcasmo e cattiveria che tutto il mondo vi indicherà come attrice in Breaking Bad, ma i gay più attenti la ricorderanno con gridolini di eccitazione in Don’t Trust the bitch in Apartment 23.
Ma è screenweek.com che ci regala questa bella notiziona:
“Sono disponibili anche altre immagini che ritraggono Carrie Anne Moss nel ruolo di Harper, personaggio che potrebbe svolgere un ruolo importante nell’avventura di Jessica. La vediamo in atteggiamenti intimi con un’altra donna, e questo probabilmente farà di lei il primo personaggio gay dell’Universo Cinetelevisivo Marvel; certo, si potrebbe obiettare che nella prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. sia già comparsa Victoria Hand, ma la sua omosessualità non è mai stata affrontata nella serie, e nemmeno citata (al contrario dei fumetti, dove il suo orientamento sessuale è cosa nota)”.
Il lesbismo di Carrie Ann Moss è ben rappresentato dalla scelta di quei collant color carne.
Ora bisognerebbe solo portare Netflix in Italia. Tipo ieri.