Chi mi segue da un po’ conosce bene le mie difficoltà con gli RPG (e le mie idiosincrasie con i JRPG). È più forte di me, prescinde dal mio controllo, cerchiamo di evitare le solite lamentele: se non fraggo, non godo.
C’è però un bellissimo action RPG che ha vinto più di 800 premi, è stato uno dei giochi più venduti dello scorso anno e ha stracciato a riconoscimenti pure The Last of Us: parlo di The Witcher 3: Wild Hunt, programmato nella ridente Polacchia dalla CD Projekt RED.
La trama segue il capitolo precedente, ma mi hanno assicurato sia comprensibile anche a chi gioca solo questo, in cui il bel capellone col cerchietto Geralt di Rivia deve trovare la figlia dell’imperatore, detta Ciri, braccata dalla Caccia Selvaggia.
Il gioco è un open world (significa che perderete ore a capire dove andare) e millanta una mappa 30 volte più grande dei capitoli precedenti e 20% maggiore di quella di The Elder Scrolls V: Skyrim.
Perché ne parlo anche se non c’ho mai giocato? Perché da tempo non facevo l’OSSERVATORIO GEEKQUEER, ovvero quel lungo weekend in cui invece di farmi una vita sociale, mi metto come un Publio Sulpicio Quirinio qualsiasi, a fare il censimento dei personaggi LGBTQI in un videogame. E cosa ho trovato? Andiamo a vedere “Le 3 bitches di Witcher”.
1) Mislav: il cacciatore gay
Mislav lo si incontra nel bosco che spiega ai passanti la differenza tra i cani e i lupi e blablabla. Nel peregrinare tra le fratte, ci si imbatte in un cadavere dilaniato e il cacciatore ci spiega che è il corpo di Ditier, un uomo a servizio del Lord, prima che…
Geralt:- Prima di cosa?
Mislav:-Prima che mi cacciasse dal villaggio.
Geralt:- Cosa hai fatto?
Mislav:-Niente. Sono un mostro. Scusami, non avrei dovuto parlarne.
Geralt:- Anch’io sono un mostro.
Mislav:-Ma io intendo in un altro modo.
Geralt:-Se sei un licantropo, posso aiutarti.
Geralt:- Cosa?
Mislav:-Licantropia, può essere una maledizione che…
Geralt:- Il figlio del Lord, Florian e io… ci amavamo. Ditier ci ha seguito nelle stalle e mi ha cacciato via… Florian si è impiccato, il Lord ha iniziato a bere e la tenuta è andata in rovina. Questo per fartela breve.
Geralt:- Mi spiace.
Mislav:-È storia vecchia ormai.
https://www.youtube.com/watch?v=mAARmhjfp9o
2) Elihal, Shantay you stay.
Una delle quest del gioco si chiama “Amanti Perdute” in cui bisogna ricercare tutte le amanti di Dandalion, tenutario del bordello. Capirete che la missione è assai impegantiva, ma non priva di sorprese: la lista dei nomi contenuti in un’agenda conta anche quello di Elihal, e l’indirizzo porta al negozio di un sarto. Bè, questa è meglio che la vediate senza spoiler.
Ma non date nulla per scontato, perché in realtà quando Geralt insinua di sapere cosa sia successo la notte in cui Eliahl e Dandalion si conobbero ubriachi, il sarto tiene a specificare che no, a lui piacciono le donne.
3) Ciri, che fa coming out
E poi arriva la figlia dell’imperatore, Jessica Chastain detta Ciri, (personaggio giocabile) che durante il relax di una sauna, può confidare di preferire le donne agli uomini, con buona pace dei vari gamers che su Reddit ancora non se ne fanno una ragione.
Il dubbio è quanto una scena in cui troviamo tre bellissime donne (una avanti con l’età) nude, in un sauna, con un sottotesto di amore lesbico, possa essere a consumo di pruderie prettamente maschile-eterosessuale. Non so. La percezione che ho avuto guardando qualche ora di filmato di gioco è che il tema LGBT non è trattato in maniera per nulla scontata o gratuita. In primo luogo perché il protagonista è sempre accorto ed educato, pur essendo un impenitente e sessualmente molto attivo eterosessuale stregone in una terra di barbari. Che non è poco.
Di seguito perché il personaggio di Mislav il cacciatore è sì una figura piuttosto patetica (ma chi non lo è in un’ambientazione così dura e violenta?), ma rifugge da stereotipi scontati. E quando invece, la figura di Elihal ti porta a ripensare al vecchio pregiudizio dell’indistinto omosessuale/travestito/forse transessuale, ecco che il gioco spariglia le carte: “Cosa vai a pensare? A me piacciono le donne”.
Bonus: la marchetta e la coppia suicida
Come bonus in The Witcher 3, ho trovato anche queste due simpatiche sorprese: una è un doppio suicidio che sembra passionale, l’altra è un solerte professionista del sesso che promuove il suo crawdfunding personale.
https://www.youtube.com/watch?v=s2Lf-K0CHo0
Ovviamente vi ricordo che l’OSSERVATORIO GEEKQUEER su The Witcher 3, Wild Hunt è sempre aperto e se volete segnalarmi altri personaggi o situazioni d’interesse, potete lasciare nei commenti le vostre integrazioni.
Ora, perdonatemi, ma io torno a sparare agli zombi di Resident Evil 6.