Prego, accomodatevi, ancora un istante mentre sistemo le carte per il check-in e Livio porta i vostri bagagli in camera.
Benvenuti all’Ariston, io e Sara siamo molto felici di avervi finalmente qui con noi.
Ci sono tantissime storie che vogliamo raccontarvi, proprio come ha fatto con noi il caro amico Marco, che in quei corridoi ci è davvero cresciuto, in un’epoca in cui le estati si passavano sempre negli stessi luoghi e l’albergo diventava scenografia costante delle nostre foto e della nostra vita.
Benché le storie e i personaggi siano solo ispirati a questi racconti e non siano veri, l’Ariston è un luogo reale e speciale, tanto da diventare per noi un contenitore ideale di storie importanti, dello srotolarsi politico e culturale di quell’Alta Italia così poco iconografica rispetto alla Roma e alla Napoli del Neorealismo e degli anni Sessanta.
Le “estati violente” del Settentrione che, come nel film di Zurlini, vogliono essere dimenticate; spiagge afose dove carpire frantumi di discussioni, estrapolate e fuori contesto, in un divertito equilibrio tra il forbito e il volgare, come in un romanzo corale di Arbasino.
L’hotel Ariston per noi è stato un palco teatrale, una casa di bambola, dove le protagoniste sono le donne italiane, non solo quelle che furono in prima linea e le rivoluzionarie, bensì le altre, quelle che nella quotidianità hanno dovuto trovare un uguale coraggio.
Le voci di quelle eroine arrivano alle altre come echi, leggeri come canzonette di Jula De Palma, Mina o Patty Pravo, che tra un “Tua”, un anno d’amore e un pensiero stupendo, sfidavano un paese intero con le loro vite e le loro scelte.
La storia dell’autodeterminazione e dell’emancipazione femminile nel nostro paese è fatta di donne mai troppo celebrate, di rivoluzionarie partigiane, staffette, parlamentari e senatrici che hanno scritto e cambiato le nostre leggi, di eroine che hanno sacrificato tutto per libertà e l’uguaglianza di genere. Al sacrificio di quelle in prima linea, ci sono altrettante donne che ogni giorno con le proprie parole e azioni debbono confermare il proprio ruolo sociale e politico. Donne che se non hanno libertà di scelta, la pretendono, si ribellano e se la prendono.
C’è una sorta di onda, come quelle di un sasso gettato in uno stagno, un’onda nella memoria che attraversa gli anni, un’onda creata da quei nomi femminili nei libri di Storia, che arriva a tutte, un’onda continua e costante, allora come oggi.
Non vediamo l’ora conosciate Renata, la proprietaria di questo albergo e Roberta, così emancipata ma con una storia d’amore così tormentata! In piscina troverete la Contessa Bianca, con cui vi consigliamo di prendere un cocktail e farvi raccontare qualche aneddoto di Parigi, e in spiaggia c’è il gruppo di austriaci che sicuramente starà creando confusione tra gli ombrelloni e le sedie a sdraio.
Ma non volevamo trattenervi troppo! Staremmo qui per ore a raccontarvi di queste storie e staremmo qui ad ascoltare quelle delle vostre madri, delle vostre nonne e -siamo sicuri- anche le vostre.
Ecco, ora è tutto pronto, scegliete una canzone al juke-box e rilassatevi, il frigobar lo offriamo noi.
Benvenuti all’Ariston, speriamo che questa sia per voi la scelta migliore.
Luca de Santis & Sara Colaone