Le produzioni “woke” sono un successo, altro che flop.

Mi viene spesso detto che film con protagoniste donne, personaggi LGBTQIA+ o altre minoranze, siano pessimi investimenti economici. Li chiamano “woke” e lo sento che in quella parola cercano di caricare il loro disappunto, l’offesa, tendendo la “o” come l’elastico della fionda. Ma a me sbatte il cazzo di ‘sta parola e sono andato a controllare.

Perché il dubbio mi è giustamente venuto vista la frequenza con cui sento ripetere alcune informazioni. Quindi ho raccolto tutte le frasi che puntualmente mi compaiono sui social e le ho verificate sul sito boxofficemojo.com che mostra i dati mondiali della distribuzione cinematografica e di quella domestica. Partiamo.

“Di Barbie se n’è parlato molto, ma non è stato questo gran successo”.
Barbie è stato il film più visto al mondo nel 2023 (1,144 mld) e per il mercato americano è il film più visto negli ultimi 14 anni, oltre a essere il più remunerativo nella storia della Warner Bros, battendo persino Harry Potter. Però non ho mai sentito la frase “Harry Potter non è stato questo gran successo”, chissà come mai.

Il live action de ‘La sirenetta’ è andato malissimo perché l’attrice era nera”.
Il film è stato l’ottavo più visto al mondo (569mio). Sapete cosa succedeva mentre voi vi sgolavate sulla melanina delle sirene caucasiche del nord, sul fondo degli oceani?
La gente andava al cinema a divertirsi! Ecco cosa succedeva.
Sempre restando in tema, Black Panther: Wakanda forever è stato il sesto film più visto al mondo nel 2022 (859mio) e se non ricordo male unico film Marvel a vincere gli Oscar (3). Ma continuiamo a fare solo film di supereroi caucasici, mi raccomando.

“Thor: Love and Thunder è il peggiore della serie perché era una commedia stupida con lesbiche e gay, e poi la Portman era troppo muscolosa e infatti è andato malissimo”.
Il bellissimo film di Waititi (760mio) è stato l’8° film più visto al mondo, ed è andato molto, ma molto meglio del primo e del secondo film, piazzandosi di poco sotto Ragnarok (855).

“Con No time to die abbiamo toccato il fondo: 007 è una donna nera e la sceneggiatura in mano a una femminista ha fatto la fine che meritava”.
007 No time to die ha incassato 774 mio diventando il quarto film più visto nel 2021, superando di molto Quantum of Solace (589) e Casino Royale (616). Il film è per me uno dei più belli della saga e Phoebe Waller-Bridge ha fatto un ottimo lavoro, guadagnandosi anche la scrittura dell’ultimo Indiana Jones e confermando il suo talento e successo. Quindi sì, si è meritato tutto il successo che ha avuto.

“Dune è andato benissimo mica come quella schifezza di Black Widow”.
Benché il film di Johanson abbia avuto genesi e distribuzione indegna, uscendo fuori tempo massimo dalla continuity e dalle produzioni TV, in realtà è stato il 13° film più visto nel 2021. Dune? Al 12° posto, di poco più su.

Il 2020 io me lo ricorderò non solo per il Covid ma per la rottura di cazzo degli incel e delle loro bombing-review su WW84.
Gli incassi al cinema ovviamente in quell’anno sono stati decimati, ma il secondo film di Wonder Woman rimane quell’anno il 13° film più visto al mondo. Con mia sorpresa anche Birds of Pray è andato bene piazzandosi all’11° posto. Pensate che si sia sprecata la stessa energia per criticare il film di Hitman al 79° posto o quello dei Pokemon al 64°? Non mi risulta.

Ma il discorso che più mi fa girare le palle è quello su Star Wars, precisamente sull’ultima trilogia, “andata malissimo! Vuoi metterci una donna a tutti i costi? Ed eccovi accontentati!”.
Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza con i suoi 2,5 mld, è il film della saga che ha incassato più di tutti, ma proprio nella storia di Star Wars, anche più de Il ritorno dello Jedi.
Pensate a Avengers: Endgame, ecco, un pelino sotto.

Ora non è tutto un paradiso o una fregnaccia.
Alcuni film sono andati oggettivamente male e mi dispiace molto: The Marvels per esempio l’anno scorso si è piazzato al 30° posto della classifica dei più visti al mondo (riconsideriamo anche cosa vuol dire “male”), superato anche da quella monnezza di Aquaman and the last kingdom, arrivato inspiegabilmente al 14° posto, immagino riciclando soldi della camorra.
E anche il film Bros, prima commedia a tematica LGBTQIA+ di una major, si meritava davvero di più per la sua scrittura intelligente e i temi centrati.

In più, in questa veloce dissertazione mi sono concentrato soltanto sui film perché per le produzioni TV la situazione è oggettivamente catastrofica e non è un segreto che importanti serie a tematica LGBTQIA+ cadono come mosche dopo la prima stagione.
Mi consolo pensando che, benché le picche siano nuovamente alzate e senta gli echi dei pianti lamentosi per la nuova bellissima stagione di Doctor Who, questo mese la serie TV più vista nel mondo sulla piattaforma Disney+ è Star Wars – The Acolyte di Leslye Headland (Russian Doll).
E mi consolo anche ricordando che She-Hulk è stata davvero la più brillante, divertente, contemporanea e aderente produzione Marvel che abbia visto negli ultimi stanchi e ripetitivi anni.
Casomai sulla questione serie TV ci torniamo con più calma e con il coltello tra i denti.

E voi, zii paladini del canone, della tradizione, dell’intoccabilità degli originali, continuate pure a convincervi che questi film siano dei flop, continuate a utilizzare la parola “woke”, scrivendo violente recensioni su Metacritic, rispolverando vecchie VHS, appartenenti a un mondo che per fortuna sta scomparendo, scena dopo scena, puntata dopo puntata; e tenete sempre, sempre a mente una cosa, un’unica importantissima cosa: Luke Skywalker è sempre stato gay.

1 thought on “Le produzioni “woke” sono un successo, altro che flop.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *