Mattie Brice è una bravissima game designer, giornalista di videogiochi (Kotaku, Paste Magazine, e Pop Matters) e attivista sul fronte gay, lesbico e transgender negli US. Come il bellissimo Dys4ia della già conosciuta e amatissima Auntie Pixelante, anche
Continue readingMainichi, perché la lotta trans si fa “ogni giorno”
Allora questo fine settimana c’è stata la giornata per la lotta all’AIDS. La LILA ha pubblicato una campagna pubblicitaria che strizza l’occhietto ai videogiochi. Vai con la prima diapositiva. Che Mario B(ros) abbia 47 anni
Continue readingTransgender, Troni di Spade e fiocchetti rossi. Il mio weekend
Anche se lo pubblicizzano innocentemente come “Il primo videogioco gay di sempre” (seee lallero! qualcuno avrebbe bisogno di leggere VIDEOGAYMES), io non vedo l’ora che esca per il mio iPad a gennaio 2014. Il gioco
Ieri ho comprato questo bellissimo libro che si chiama 1001 VIDEOGIOCHI DA NON PERDERE, di Tony Mott e la prefazione di Peter Molyneux e il GQ a honorem vita natural durante Andrea Dresseno. Ovvio che
Continue readingVecchi giochi così avanti, che lo sono ancora
Ieri a Milano c’è stato il party di lancio della XboxOne. Ospiti d’eccezione: Skin degli Skunk Anansie, con un suo dj-set techno, ed Emis Killa, rapper italiano che ha sbrodolato due canzoni dal palco e che
Non leggevo gli X-Men da molto tempo. Li avevo lasciati nella provincia di New York in una scuola ricostruita con un nuovo direttore e lo sceneggiatore di Buffy a scrivere le loro battute. Io sono
Dopo 4 anni facciamo il punto della situazione Quando ho iniziato a scrivere questo blog non avevo neppure un dominio mio e i post pubblicati erano per di più appunti per lo studio sui
Uscito da qualche mese The Last of Us è già uno dei giochi cult per la Playstation 3. La NaughtyDog ci aveva già preparato con la trilogia di Nathan Drake, Uncharted, a giochi che sfruttassero
L’ultimo gioco Animal Crossing per il Nintendo 3DS, rilasciato la scorsa settimana sembra entrato in una bufera di post, forum e discussioni piuttosto animate, per un adattamento di traduzione che non sembra propriamente “democratico”. Molto
