Circa un anno fa l’ex sottosegretario Carlo Giovanardi in quota PDL, ebbe una settimana di scompensi e prese ad attaccare qualsiasi immagine che proponesse una coppia gay: pubblicità, film, programmi televisivi e videogiochi. Credo che non sapremo mai cosa sia successo quella settimana al deputato difensore della blaterata famiglia tradizionale, e del perché di un’antipatia così acuta, ma anche un videogioco come The Sims (Maxis per Electronic Arts, 2000) entrò nella sua lista nera per l’opzione di relazione omosessuale.
Il fatto che si sia accorto della pericolosità di un videogioco uscito solo dieci anni prima, deve essere imputato al fatto che i pc di Montecitorio montino ancora Windows98.
La questione è tutt’altro che superficiale, perché nel caso Carlo Giovanardi avesse ragione, in questi ultimi dieci anni 100milioni di giocatori (tante le copie vendute) potrebbero ora covare istinti omosessuali coatti. Il che è un bel problema ammettiamolo: niente più meccanici e un mercato saturo di parrucchieri, manderebbe la sana economia di questo paese in frantumi.
Per confutare l’ipotesi apocalittica del deputato PDL noi di GQ abbiamo eseguito un contro-test scientifico: il GeekQueer –noto omosessuale di sordidi ambienti videoludici– ha giocato per 24 ore consecutive al gioco della Maxis in modalità eterosessuale, flirtando e cercando di stabilire profonde e durature relazioni con le donne del gioco.
Se The Sims ha la capacità di far diventare gay, sicuramente vanta anche il potere inverso, far diventare eterosessuale un gay incallito.
Alla fine della prova, per registare possibili risultati, il GQ è stato sottoposto alla visione del film pornografico Zorra con la procace Vittoria Risi.
(Il gioco scelto è The Sims 2; abbiamo usato una piattaforma portatile, una PSP, per non interrompere l’esperimento durante espletamenti fisici o cambi di ambiente. Quella che segue è una cronaca di 24 ore no-stop: dalle 13:00 del 9 febbraio 2012, alle 13 del 10 febbraio 2012)
Ore 13. Nella costruzione del mio personaggio ho cercato di mantenere un aspetto il più vicino possibile a un incrocio tra Chuck Norris e Mr Croccodile Dundee (il che mi accorgo solo successivamente della sua somiglianza con uno dei Village People). Dopo nove minuti di gioco divento amico di Pepe il meccanico, cosa che nella mia vita gay non è mai successa. Iniziamo benissimo.
Ore 13:30. Quando Madam Loa mi pone delle domande per la costruzione della mia personalità, mento spudoratamente: mi piacciono le macchine sportive rosse, le feste piene di ragazze, non so assolutamente dipingere e non ho nessuna attitudine all’arte o ai romanticismi.
Ore 14:00. In una stazione di servizio sperduta nel deserto, incontro Daniela, ragazza rapita dagli alieni, fuggita di casa da un matrimonio d’interesse. Mi dice che non paga le tasse. Una personcina per bene. Facciamo sesso nel bagno del benzinaio. Quando esco per parlare col mio amico Pepe, incontro lo sceriffo che mi fa delle avances. Cedo. Limono con lui accanto a un cactus.
Ore 15:00. Daniela ha visto tutto: è arrabbiata perché ho raccontato a estranei che ha sposato Maurizio per i soldi. Non mi rimane che tornare dal meccanico Pepe che mi confessa di portare biancheria leopardata sul lavoro. Facciamo sesso nella sua officina. Tre volte. Poi sparisce con la mia macchina. Chiedo allo sceriffo un passaggio per la città più vicina, accetta solo dopo una pomiciata e una ciambella che devo recuperare nel cestino dei rifiuti del bagno della stazione di servizio. Mentre rovisto inginocchiato nel luridume, Daniela entra nel bagno, mi vede senza soldi e senza dignità e mi regala la sua casa. Poi fa pipì. In piedi.
Ore 15:30. Ho un forte istinto di vedere un film porno gay. Forse il metodo Giovanardi, come il più famoso metodo Ludiovico, sta funzionando e il mio corpo reagisce in questo modo, richiamandomi ai suoi istinti innaturali e deviati. Il mio avatar intanto raggiunge la casa, in cui mi accoglie una sexy cameriera che manco in American Horror Story. Difatti la casa è infestata. Ci provo con la cameriera, lei mi rifiuta. Quando provo ad andare in camera da letto, un fantasma mi si palesa: è un uomo afroamericano nudo. Questo non mi aiuta.
Ore 17:00. Ho sistemato un po’ la mia casa e ho scoperto che il fantasma è il mio ex vicino, ammazzato dalla moglie per riscuotere l’eredità e sposare il muscoloso ragazzo della piscina. Questa dev’essere la famiglia tradizionale di cui parla Giova.
Ore 17:56. Ho il voltastomaco. Anzi non proprio: è più tra il mal di mare e l’aver mangiato qualcosa di avariato. Penso che la cura Giovanardi stia facendo il suo effetto.
Ore 19:00. Faccio una doccia. Ho perso l’orientamento, il senso del tempo, ho le orecchie tappate e mi sto seriamente interrogando se mi senta così intontito per le ore di gioco o perché ho dimenticato di prendere lo Xanax stamattina. Inizio a esser confuso. Prendo dell’Alzopram e continuo.
Il gioco inizia a farsi ostico: nessuno mi vuole nel vicinato, nessuno vuole parlare o flirtare con me, sono stato ricoverato ben due volte in un ospedale psichiatrico per stress ed esaurimento (1000 simonleon di tasse sanitarie), sono depresso, vedo i fantasmi, non ho più soldi, l’unico lavoro che trovo è come cameriere dalla coppia omicida. La mia vita è uno schifo. Trovo il mio sceriffo nel giardino di casa, mi pare un’oasi di serenità. Facciamo sesso. Quattro volte.
Ore 22e33. Sono passate 9 ore e mezza: sono ricaduto nel turpe vizio. Sono venuto a vivere in un quartiere dove anche Joan Crawford avrebbe avuto problemi:ho come vicini una stronza che se la tira manco fosse Beyoncé agli Emmy e uno stronzo con il kilt, che non mi ha voluto neppure stringere la mano. Dopo l’ennesimo ricovero sono riuscito a farmi un bagno, e ho cambiato anche il mio aspetto. La vita sembra che possa tornare alla normalità. Diventerò etero lo prometto, questa volta posso riuscirci. Mai più sveltine con lo sceriffo.
Ore 1:00. A quest’ora, dopo 12 ore di gioco continuato, sono quasi pronto a rinnegare il mio orientamento sessuale pur di spegnere e andare a dormire. Intanto il mio avatar gira in un quartiere nebbioso pieno di uomini lupo, zombie e vampiri. Nel buio e nella desolazione di quello che mi pare il peggior quartiere di Belize City, vedo gironzolare uomini in canotta che passeggiano senza apparente motivo. Nessuno di questi è gay. Vampiri, zombie, licantropi ed etero in canotta che battono di notte, insomma un luogo di fantasia.
Ore 3:00. Non capisco più cosa debbo fare. Le combinazioni per interagire con gli altri personaggi mi sono impossibili. Continuo a fare dentro e fuori la clinica. Il medico che mi ha trascinato in questa città del cazzo è sparito. Non esco più di casa ora che ho un salotto, una tv e un bagno con la vasca.
Ore 9:00. Mi sono addormentato verso le 5:00 e la PSP si è spenta senza salvare i progressi di gioco. Non che ricordi quali fossero. Il mio Sims è definitivamente etero. Non praticante. Casto. Ma eterosessuale. Basta non uscire da quella casa. Eterosessuale. Come ogni terapia riparativa vuole che sia.
Ore 13:00. Spengo la mia PSP. Ho fatto quello che ho potuto e spero che le tre ore di sonno non abbiano inficiato il risultato del test. Sono pronto per infilare la copia di Zorra nel lettore dvd. Non appena le giunoniche poppe di Vittoria Risi compaiono sullo schermo, mi addormento.
Esperimento non riuscito.
nuoooooooooooooooooooooo!
Che storia! 🙁
Applausi, applausi, applausi ed un inchino carpiato!
questo articolo è esilerante! Complimenti!!! 🙂
davvero un bel test, finalmente un analisi seria sui disturbi che può causare quel gioco!!!
e che carino l’esaminatore 😛
Sottolinerei la tazza nintendo mentre giochi con la PSP comunque complimenti anche per le foto dei piedi che fanno sempre simpatia.
secondo me non sono l’unico a sospettare che l’articolo sia una scusa per fare un servizio fotografico in cui il nostro GQ dà bella mostra di se..
e a quanto pare non sono l’unico ad avere apprezzato la foto del piede scalzo 😛
AttentionGQWhore